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Come presentare podcast alle case di produzione: le domande più frequenti

Come presentare un podcast le domande piu frequenti

Come presentare un podcast alle case di produzione? Quali documenti inviare e come esporre al meglio le idee? A queste e altre domande, che ricevo ogni giorno, ho risposto in un recente webinar dal titolo “Presenta il tuo podcast per farlo produrre“che puoi vedere gratuitamente qui.

Presentare un podcast a un’azienda o a una casa di produzione rientra nel mio lavoro. Da un lato, infatti, mi occupo di creare presentazioni proponendo e realizzando podcast per brand quali: Lavazza, Mini, Bper Banca, Fastweb, Chiesi Italia e tanti altri. Dall’altro come formatrice per Spotify Sound Up è mio compito preparare al meglio i futuri e le future podcast producer. 

Domande dalla community 

In questo articolo però voglio rispondere ad alcune delle domande che mi sono state poste più spesso parlando di come proporre un podcast alle case di produzione

Come recuperare i contatti per presentare il podcast alle case di produzione? 

Basta collegarsi al sito web ufficiale delle piattaforme: Spotify, Storytel, Audible, Amazon Music, Storielibere, OnePodcast… La sezione contatti è sempre presente sebbene spesso sia riportata in piccolo o risulti un po’ nascosta. Alcuni di loro hanno un indirizzo dedicato alle proposte, altri invece accettano proposte tramite il form sul sito o l’indirizzo indicato. Non c’è trucco, non c’è inganno insomma…!

Si può proporre alle case di produzione un podcast già registrato? 

È difficile che le piattaforme accettino un podcast già registrato. Se è anche già pubblicato, le possibilità si riducono ulteriormente. Ovviamente tutte le piattaforme cercano contenuti inediti!

Diverso è il caso in cui la prima stagione abbia realizzato ascolti molto importanti e si proponga di realizzare una seconda stagione in collaborazione con l’azienda o la casa di produzione contattata. 

Quest’ultima possibilità è quella che si è verificata con il podcast Morgana. Dopo il successo della prima stagione la seconda ha visto la partecipazione e il supporto economico di Buddy Bank. 

Inoltre, un podcast già registrato difficilmente rispetta gli standard qualitativi richiesti da una casa di produzione o da un brand. Pertanto, bisogna comunque registrarlo nuovamente e tendenzialmente modificare la lunghezza e altri aspetti al fine di ottenere un prodotto di eccellente qualità e in linea con le produzioni di quella casa. 

Un buon modo di procedere potrebbe consistere nel registrare una puntata pilota, così che chi riceve la proposta possa avere un’idea precisa di come si è pensato di strutturare il lavoro. All’interno del mio Corso “Realizza il tuo Podcast” ci si occupa proprio di registrare la puntata pilota con quegli standard. 

Quanto chiedere per la produzione di un podcast? Ci sono benchmark di riferimento?

Sì, ci sono alcuni parametri che aiutano a definire il valore del podcast che si andrà a realizzare, tuttavia, la cifra finale dipende da tanti parametri. 

Per fare alcuni esempi, bisogna mettere in conto i costi per i diritti di utilizzo delle musiche, l’esperienza e la formazione delle persone coinvolte nel progetto, parametri difficili da stimare a priori. In linea di massima i preventivi proposti dai podcaster indipendenti sono tendenzialmente più bassi rispetto a quelli proposti dalle agenzie di comunicazione. Con questo non sto suggerendo di svalutare il mercato, anzi!!! Ma ovviamente le agenzie di comunicazione hanno costi fissi molto più alti. Inoltre se siamo alle prime armi non possiamo pretendere di chiedere le stesse cifre di chi lo fa con più esperienza. Ho preparato un articolo proprio per aiutarti a creare un preventivo per capire quanto può valere la tua serie podcast.

In che formato inviare la presentazione di un podcast ad una casa di produzione?  

Il documento può essere inviato in word o in PDF. In questi casi la grafica ha un’importanza secondaria. Se dovessi ricevere un pitch mal impaginato ma contenente tutti i punti riportati in questa guida lo preferirei a un pitch incompleto anche se graficamente accattivante. 

Secondo la mia esperienza, ad essere selezionate sono le idee presentate in maniera chiara e completa, non le idee che sono belle e basta. Come già detto in precedenza, la maggior parte delle idee sono belle, quindi a fare la differenza è il modo in cui vengono presentate: la chiarezza, la completezza e la percezione di aver compreso chiaramente tutta la filiera produttiva e non essere degli “improvvisati”.

Ha senso proporre ad una piattaforma o casa di produzione un podcast gratis?    

Realizzare un podcast con il semplice obiettivo di associare il proprio nome a quello di una casa di produzione o a un brand non è un modo di procedere che consiglierei. 

Se si sta chiedendo alla casa di produzione di produrlo allora, nei fatti, la casa di produzione sostiene un costo, quindi in realtà invece di pagare te, si sobbarcano le spese di produzione per realizzarlo. Diverso è regalare completamente una serie a qualcuno! Se diversamente si è realizzato un podcast in completa autonomia ed è di qualità, non c’è motivo per non farselo pagare. 

Regalare un prodotto di qualità a un grande nome, non è mai un buon modo di procedere. Bisogna partire dal presupposto che i podcaster hanno bisogno delle piattaforme e viceversa. Le case di produzione hanno bisogno dei podcaster e i podcaster di esse.

Si pensi alla piattaforma YouTube, senza il contribuito dei creator sarebbe un contenitore vuoto. Ed è per questo che sono previsti strumenti per monetizzare. 

Esistono alcuni esempi di pitch? 

Non esistono esempi standard di pitch per il podcast perché ognuno lo realizza come ritiene più opportuno. La struttura per fare bene un pitch è quella che ho definito all’interno del webinar, che poi ognuno può elaborare come preferisce, in Word, in Power Point o utilizzando Canva. 

L’importante è inserire tutti i punti riportati che, come visto, sono essenziali per determinare il budget necessario per realizzare il podcast. Ad esempio, mettiamo il caso che ci siano ospiti, ma si ometta d’inserire l’elenco degli ospiti. In fase di realizzazione poi si scopre che l’idea prevedeva la presenza di un talent, ad esempio come Fedez. Un ospite di questo calibro chiaramente sposta di molto il budget richiesto. Questo è un macro esempio per far capire come ogni scelta incida sul budget e quindi tutti questi elementi vanno chiariti da subito per comprendere immediatamente di che tipo di produzione stiamo parlando.

Temi di non riuscire a presentare il tuo podcast alle case di produzione? 

Dedico questo paragrafo pensato alle tante persone che sentono di non essere in grado di realizzare un podcast e alle tante altre che dopo aver inviato decine di e-mail iniziano a pensare che la propria idea non verrà mai scelta. 

Mi sento di dire che nessuno ha bisogno della validazione degli altri per sapere se vale o meno qualcosa. I motivi che possono aver spinto a dirvi di no possono essere tanti. Magari è già presente un podcast sulla tematica proposta, magari non si è riusciti a trasmettere il vero valore della propria idea. 

È giusto avere il desiderio di mettersi alla prova, inviando la propria idea di podcast a una casa di produzione o a un brand, ma non è giusto ritenere che il proprio valore come podcaster, e come persona, sia determinato dal giudizio che altri possono darvi. 

Ribadisco. Non avete bisogno della validazione di nessuno, anche perché se si desidera realizzare un podcast è possibile farlo anche in autonomia. Esistono serie meravigliose prodotte da indipendenti che niente hanno da invidiare ad altre serie realizzate da grandi aziende o agenzie. 

Quindi se si riesce ad avere l’ok da un’agenzia o da un brand, bene. Diversamente, non bisogna abbandonare il progetto. Le strade per realizzarlo, pubblicarlo e avere successo rimangono aperte. 

Dico questo non solo per motivare, ma anche perché esistono esempi di podcast indipendenti che hanno avuto, e stanno avendo, un successo incredibile: Rumore, Pharmakon, Problemi, Trubles – Una Storia Irlandese. Quest’ultimo realizzato da un mio ex allievo, Samuele Sciarrillo, e questo aspetto mi rende ancor più fiera. E’ uscito da poco ed è assolutamente imperdibile! O ancora Le Ali di Vik, sempre dello stesso autore di Troubles. Tutti questi podcast sono autoprodotti e non hanno niente da invidiare ad altri podcast. 

Come presentare un podcast alle case di produzione: le conclusioni 

Per altre domande invito a contattarmi e a dare uno sguardo a tutti i contenuti presenti sul mio blog. 

Con questa guida spero di essere riuscita a fornire informazioni chiare ed esaustive che possano creare una migliore sinergia tra indipendenti e case di produzione. In fondo, da un lato c’è chi crea, dall’altro chi ha necessità di produrre, perché non mettersi insieme? 

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Se invece ti interessa ricevere un preventivo per un branded podcast visita la pagina dedicata branded-podcast.it e richiedi un preventivo.

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Aiuto brands e agenzie a raccontare la propria storia attraverso parole, musica e suoni.Creo Branded Podcast, serie audio e podcast di storytelling in italiano.
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